Stanze

  • Armi

    Stanza allestita dai Curatori del Museo GLI ESTENSI E LE ARMI Nel corso della sua storia la Casata Estense ebbe uno strettissimo rapporto con le Armi, legato a molti fattori. Per primo la situazione politica europea, che, proprio nell’epoca rinascimentale, risultò particolarmente instabile. Gli Stati infatti, spesso cambiavano coalizioni ed alleanze e molto intensa era anche l’attività diplomatica con cui si stabilivano queste relazioni. Capitava quindi che anche nel corso della stessa guerra chi era stato nemico diventasse alleato e viceversa. Un altro fattore che determinò profondi cambiamenti in questo campo fu la progressiva introduzione ed evoluzione delle armi da fuoco che rivoluzionarono sia il modo di condurre le battaglie sia quello di difendersi. Anche l’evoluzione dell’ideale cortese contribuì a produrre grandi cambiamenti di cui sono testimonianza i cosiddetti poemi cavallereschi rinascimentali del Boiardo, Ariosto e Tasso. Tutti i Principi Estensi, volenti o nolenti, furono impegnati in guerre contro nemici esterni e cospiratori interni, anche se un posto di riguardo se lo merita Alfonso I passato alla storia come il Duca Artigliere, il quale, per sottolineare la propria inclinazione alle armi adottò appunto l’impresa della "granata svampante" cioè la palla di fuoco appena esplosa dall’artiglieria. www.conestabili.itle artiglierie degli estensi su Storiaviva www.rionesantospirito.itL’ALLESTIMENTODato che questa stanza non ha materiale laboratoriale elaborato dalle classi, il curatore propone alcuni spunti tematici a suo parere significativi per la documentazione su questo argomento e alcuni links correlati
  • Artisti

    Stanza a cura della Classe V della Scuola Elementare di Quartesana GLI ESTENSI E GLI ARTISTILa Casata Estense si distinse particolarmente per il suo grande mecenatismo. Moltissimi furono gli artisti, scienziati, filosofi e “uomini d’ingegno” che vissero o per qualche tempo soggiornarono alla Corte Ferrarese, e numerose e varie sono le loro opere che, a dispetto del tempo e delle alterne vicende, sono pervenute a noi e ancora si conservano nel nostro territorio. Un po’ per influssi dell’epoca e un po’ per esigenze di corte gli Artisti del Rinascimento spesso furono spinti ad occuparsi dell’Arte sotto molteplici forme, dalle meno comuni o valorizzate come la miniatura di un libro d’ore o la classificazione di un erbario, a quelle più vistose e celebrate come il “Salone dei Mesi” di Palazzo Schifanoia o l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Questa per così dire “poliedricità” si espresse molto bene anche alla Corte Estense e anzi furono proprio i Principi d’Este i primi a promuoverla: accadde così che esperti architetti fossero anche bravissimi pittori e letterati, eruditi astronomi si dedicassero alla filosofia, abili scultori realizzassero splendide miniature, grandi scrittori sostenessero delicati incarichi come ambasciatori…L’ALLESTIMENTOPer realizzare questo allestimento abbiamo innanzitutto fatto un elenco di tutti gli artisti che hanno lavorato a Ferrara all’epoca degli Estensi. Poi abbiamo cercato di farci un’idea delle opere che avevano realizzato e di dove esse fossero conservate. Come potete immaginare subito dopo abbiamo dovuto fare una selezione sia di Artisti che di opere perché le informazioni sia nelle fonti documentarie che nel web erano davvero tantissime. Quindi abbiamo scelto come procedere all’allestimento vero e proprio suddividendo prima di tutto per quanto possibile gli Artisti Estensi nelle diverse categorie di appartenenza; poi per ciascuna categoria abbiamo fatto una scelta fra gli artisti più rappresentativi secondo noi o meglio documentati (abbiamo infatti trovato per moltissimi nomi molto poche informazioni); infine abbiamo raccolto sia informazioni sulle loro biografie sia sulle loro opere. Con tutto questo materiale abbiamo poi realizzato delle “schede biografiche” corredate di tavole per dare un’idea di chi fossero questi Artisti Estensi, ma soprattutto di cosa abbiano realizzato e dove restano ancora tracce che possiamo ammirare. Le schede sono ci pare siano riuscite abbastanza dettagliate e rigorose…le tavole, al contrario, sono decisamente fantasiose e un po’ naif.
  • Bonifiche

    Stanza a cura della Classe Va della Scuola Elementare G. Leopardi di Ferrara GLI ESTENSI E LE BONIFICHEFin dall’epoca etrusca tutti coloro che hanno abitato il nostro territorio si sono dovuti misurare con l’acqua, non a caso infatti lo slogan scelto per rappresentare la nostra Provincia è appunto “Terra e Acqua”. Furono però gli Estensi che per primi misero in atto l’ambizioso progetto di dominare questo elemento. Impresa non semplice in un paese in cui l’acqua occupava in molteplici forme più della metà del loro Ducato. Basta vedere una mappa rinascimentale per rendersi subito conto della portata di questa “Impresa” Estense che a partire da Leonello, se non prima, appassionò tutti i Principi Estensi che vi dedicarono attenzione, tempo e molte risorse, soprattutto in denaro.L’ALLESTIMENTOL’attività di bonifica fu senz’altro centrale negli obbiettivi della Signoria Estense che la promossero e pubblicizzarono sotto molteplici forme. Purtroppo però per quanto riguarda la documentazione di questo tema, sia in rete che negli scritti, abbiamo trovato moltissimi accenni accenni, più o meno approfonditi, e, solo in qualche raro caso, vere e proprie trattazioni specifiche (sono segnalate in bibliografia). Raccolto il materiale ci siamo concentrati su alcuni aspetti che ci parevano i più importanti da analizzare: cronologia, strategie, aspetti progettuali, mezzi tecnici e uomini coinvolti nelle opere di bonifica, propaganda dell”Impresa”.Quindi si è tentato di visualizzare le aree di intervento attraverso la realizzazione di mappe topografiche.Dove possibile, poi, abbiamo cercato di intersecare i temi della Bonifica con quelli delle “Strade degli Estensi” e delle “Delizie degli Estensi”. Infatti, in più di un testo analizzato, abbiamo trovato informazioni su queste “correlazioni”. Infine abbiamo cercato per così dire l”Eredità delle Bonifiche Estensi” verificandone le tracce che ancora sopravvivono nel paesaggio, nell’idrografia e nelle architetture. Alcuni interessantissimi siti in cui abbiamo potuto consultare testi, documenti e immagini sono http://www.archivistoricibonificaferrara.it/  http://www.1bonife.it/storia.html e http://www.bonificarenana.it/storia.html,  dove vengono raccolti importanti repertori cartografici dei territori ferraresi
  • Carte e Mappe

    Stanza a cura dei Curatori del Museo. GLI ESTENSI E LE LORO "CARTE"Con il termine “Carte” vogliamo abbracciare il più ampio significato, e cioè tutti quegli scritti, manoscritti o stampati, originali o in copia, abbozzati o dipinti, pubblici o privati prodotti dalla famiglia d’Este, dalla loro Corte o dai loro “uomini di lettere”. Tutte queste cosidette fonti documentarie appartenenti alla Casata Estense sono moltissime e di assai varia natura e oltre a restituirci informazioni storiche preziose aggiungono notizie di costume, aneddoti, credenze e saperi difficilmente reperibili altrove. Alcune famosissime come la Bibbia di Borso, considerata a ragione una vera e propria opera d’arte, altre assai meno note come l’elenco di tutti gli oggetti ducali contenuto nella “Guardaroba Estense” alla cacciata degli Este da Ferrara nel 1598. Fortunatamente una buona parte di questo patrimonio documentario è stata salvata nei molti archivi, biblioteche e università presenti nei Domini Estensi e presso le altre Signorie Rinascimentali. Pur essendo stata Ferrara la sede prevalente della Corte Estense, per ragioni storiche legate alla Devoluzione, la maggior parte di queste “carte” è conservata a Modena. http://www.archivi.beniculturali.ithttp://www.galleriaestense.beniculturali.it/, http://www.cedoc.mo.it/estense/ Per Ferrara si vedahttp://opac.unife.it/SebinaOpac/Opac http://siafe.comune.fe.it/http://www.artecultura.fe.it/index.phtml?id=235.L’ALLESTIMENTODato che questa stanza non ha materiale laboratoriale elaborato dalle classi, il curatore propone alcuni spunti tematici a suo parere significativi per la documentazione su questo argomento e alcuni links correlati
  • Castelli

    Stanza a cura della Classe IVa della Scuola Elementare Alda Costa di Ferrara. GLI ESTENSI E I CASTELLICapita spesso, quando si pensa alla Corte Estense che direttamente si vada con il pensiero al Castello di Ferrara. Non è un caso questo ma anzi è per certo intenzionale e voluto dagli Este che, con una capacità di pianificazione senza precedenti per le Signorie Italiane dell’epoca (non a caso confrontabile solo con la corte dei re francesi), intensamente costruirono e qualificarono questi loro edifici fortificati come altrettanti simboli del loro potere e della loro presenza in città e nel territorio. L’ALLESTIMENTOL’argomento “Castelli” suscita notevole interesse perché subito ci fa immaginare Cavalieri, Dame, tornei, battaglie, assedi, e chi più ne ha più ne metta. E però altrettanto vero che molti aspetti sia costruttivi che di utilizzo di questi eccezionali edifici non ci sono familiari. Così abbiamo deciso per l’allestimento della nostra Stanza dei Castelli di partire per così dire dall’abc. Spiegando, disegnando, classificando la tipologia, le parti principali, le tecniche costruttive e gli aspetti peculiari di questi stupefacenti edifici. Poi ci siamo concentrati sui Castelli Estensi, quelli rimasti ancora visibili, e quelli scomparsi, di cui ci parlano le fonti. E qui il lavoro di ricerca di immagini ci ha impegnato molto ma abbiamo fatto più di una entusiasmante scoperta che intendiamo sottoporvi…infine abbiamo viaggiato, fisicamente stavolta, verso il punto più nord-orientale della nostra provincia per andare a visitare il Castello Estense di Mesola. Da tutta questa esperienza è nata anche la voglia di illustrare graficamente le nostre ricerche; ne è uscito così un poster che qui nella nostra sala virtuale abbiamo voluto trasformare in “Quadreria dei Castelli Estensi”...
  • Ceramica

    Stanza a cura delle CLASSI IIIe DELLA SCUOLA ELEMENTARE A. MANZONI E LA CLASSE VB DELLA SCUOLA ELEMENTARE G. GUARINI. GLI ESTENSISeppure molto diffusa come reperto archeologico nel nostro territorio, la storia della Ceramica Graffita ed Invetriata Estense presenta molti caratteri e aspetti curiosi, a partire dalla sua tecnica di realizzazione. Gli Estensi, da bravi valorizzatori dei loro prodotti tipici, diedero particolare impulso alla sua produzione che per tutto il rinascimento si diffuse sopratutto nella pianura padano-veneta. Divenuta ben presto “bene di lusso”, tutte le famiglie benestanti ferraresi facero a gara per commissionare alle botteghe dei ceramisti veri e propri “servizi per le grandi occasioni”. Lo stesso Alfonso I fu il primo principe rinascimentale a far sostituire i servizi da mensa di corte in argento e oro con quelli in ceramica graffita (tra l’altro molto meno costosi…).A testimonianza di questo successo, ancor oggi, molti musei ferraresi ne ospitano importanti collezioni, passate di padre in figlio o rinvenute negli scavi, e altrettante botteghe artigiane riproducono con talento tecniche, forme, colori e decori di questa bellissima ceramica. L’ALLESTIMENTOPer realizzare l’allestimento della stanza della Ceramica abbiamo deciso di documentarci direttamente attraverso un vero e proprio laboratorio di archeologia sperimentale… Quindi, come prima cosa, abbiamo ripercorso in classe la storia e tutte le tappe della realizzazione di un oggetto in ceramica graffita ed invetriata di epoca rinascimentale. Poi abbiamo provato a riprodurre oggetti e decorazioni. Infine ci siamo recanti in visita al Museo di Palazzo Schifanoia dov’è conservata un’importante collezione di ceramica rinascimentale proveniente da raccolte e scavi urbani. Avremmo anche voluto visitare un laboratorio moderno (a Ferrara e dintorni ce ne sono molti che si occupano proprio di produzione di oggetti in ceramica estense), ma non ce n’è stato il tempo. Per dare ancora più informazioni su questo affascinante reperto archeologico abbiamo anche fatto un elenco di tutti i musei e collezioni presenti a Ferrara e provincia…infine abbiamo raccolto tutte le informazioni in una serie di schede di censimento che potrete utilizzare anche voi.
  • Città

    Stanza a cura della Classe Va della Scuola Elementare G. Guarini di Ferrara e dalla Classe V della Scuola Elementare di Pontegradella. GLI ESTENSI E LE CITTA’Proprio a partire dall’epoca Rinascimentale si ricomincia a discutere del concetto di Città. Lo spazio urbano, nella precedente Età Medioevale, era cresciuto in maniera per così dire spontanea nei luoghi e con i modi di volta in volta più favorevoli a necessità di difesa, sfruttamento commerciale ed organizzazione sociale. Con il Rinascimento torna forte l’esigenza, che già era stata dei Romani, di organizzare e migliorare il progetto della città attraverso una rigorosa pianificazione urbana. Anche la Signoria Estense si fece interprete di questo nuovo spirito applicando nuove regole urbanistiche per la crescita delle città e al contempo praticando un’intensa attività di bonifica, restauro ed abbellimento degli spazi cittadini. Così sorsero parchi urbani, giardini, palazzi, piazze, strade e monumenti che sono ancor oggi il vanto delle nostre città. Certamente tali iniziative furono promosse in primo luogo per dare lustro alla Casata Estense e per rendere ancora più sfarzosa e confortevole la vita di Corte e non certo per spirito umanistico. Eppure l’efficacia ed incisività di tali riorganizzazioni sono state talmente profonde che ancor oggi non si può passeggiare per Corso Ercole I d’Este, visitare la Certosa, girare intorno al Castello, entrare nella Piazza Municipale o percorrere il perimetro delle Mura Estensi senza provare la sensazione di essere tornati indietro nel tempo di quattro secoli ed oltre.L’ALLESTIMENTOCreare un percorso museale che approfondisse il tema delle città estensi non è stato semplice soprattutto per quanto riguarda la scelta dei materiali e dei nodi di approfondimento. All’inizio abbiamo cercato di fare il punto su concetto di città per gli antichi e sul confronto fra città reali e città ideali. A questo punto per capire meglio abbiamo fatto qualche approfondimento. Poi ci siamo concentrati sugli elementi, piazze, arredo urbano, verde pubblico e privato, etc., che secondo noi identificano i caratteri di una città ovviamente prendendo come esempio Ferrara. Quindi abbiamo passato in rassegna alcune città la cui storia, anche urbanistica, sia stata legata alla Casata Estense. Infine dopo averlo verificato dal vivo attraverso una passeggiata, abbiamo fatto il punto su cosa rimane a Ferrara degli interventi urbanistici realizzati dagli Estensi.
  • Delizie

    GLI ESTENSI E LE DELIZIEDa diversi anni il cosiddetto “fenomeno delle Delizie” è divenuto oggetto di interesse sia per studi, che per progetti di recupero e valorizzazione turistica. Tratto distintivo di questa Corte a partire dalla metà del trecento, il desiderio di possedere luoghi in cui “deliziarsi”, fu anch’esso una sorta di “Impresa” Estense, costantemente portata avanti dalla Casata sino alla sua cacciata dai territori ferraresi, gli ultimi anni del cinquecento (la cosiddetta Devoluzione del 1598). A detta degli studiosi che se ne stanno occupando in questi anni molti sono stati i motivi che hanno spinto gli Este a realizzare queste “Delizie”. Motivi legati a certi ideali rinascimentali, alla moda dell’epoca, al piacere, alle esigenze di rappresentanza, alla voglia di emulare (cioè copiare) la Corte Francese, ma anche alla necessità di presidiare il territorio, di difenderlo, di amministrarlo e di controllarne i commerci. Se molteplici quindi furono le ragioni, e alcune forse ancora da mettere a fuoco, che determinarono questo “fenomeno”, esso comunque resta un unicum in Italia e non smette di stupirci per varietà e bellezza, sia di ciò che è rimasto, sia di tutto quello che il tempo e gli uomini hanno cancellato.L’ALLESTIMENTOLa vastità di questo argomento e del materiale a disposizione ha permesso il lavoro di due classi che si sono occupate rispettivamente delle “Delizie Urbane” (la Classe Va della Scuola Elementare Alda Costa di Ferrara), e delle “Delizie Extraurbane” (la Classe V della Scuola Elementare di Voghiera). Questo lavoro si è sviluppato per entrambe le classi a partire dal concetto di Delizia, che hanno provato a spiegare che cosa in Epoca Rinascimentale si intendeva con questo termine e recuperare quanta più bibliografia possibile sia nei testi che sul web. Successivamente si è passati a fare una sorta di censimento, cioè un elenco di tutte le Delizie di cui è giunta memoria. In questo caso la fonte preziosissima da cui abbiamo attinto è quella del volume “Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po” a cura di M. Borella, E. Domenicali, A. Ghinato; edito dalla Provincia di Ferrara in occasione dell’inserimento del territorio ferrarese nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. A questo punto prima si sono suddivisi palazzi e giardini sulla base della loro tipologia poi è stato verificato, con piante topografiche, foto e rilievi, lo stato di conservazione di ciascuna Delizia. Quindi si è realizzato per ciascuna di esse una sorta di scheda in cui sono state inserite tutte le informazioni raccolte, la documentazione relativa e alcuni cenni storici.Infine le classi hanno provato a cimentarsi in un progetto di “valorizzazione” di questo patrimonio dell’Umanità creando percorsi e spunti più o meno originali per consentire a chiunque di godere delle “Delizie” degli Estensi in una forma per così dire non convenzionale.
  • Donne

    Stanza a cura della dalla Classe III della Scuola Elementare A.Costa di Ferrara. GLI ESTENSI E LE DONNE La storia delle donne a partire dai tempi antichi non ha mai conosciuto, salvo rari casi, grandi momenti di uguaglianza, dignità e rispetto sociale; non fa eccezione l’Epoca Rinascimentale e non fanno eccezione le donne che vissero alla Corte degli Este, che seppure colte, ricche, nobili e, forse, anche potent hanno lasciato labili tracce della loro esistenza.L’ALLESTIMENTOLavorare sul tema dei Donne Estensi è stata una bella sfida. Non molte e abbastanza sintetiche sono infatti le notizie disponibili in rete, un po’ più consistenti quelle trovate su libri, cataloghi e altre pubblicazioni. Eppure molti sono le citazioni di cui la storia ci tramanda memoria; così, per non fare solo un elenco di nomi e date abbiamo deciso di organizzare un sistema ragionato suddividendo queste donne del Rinascimento in tre categorie: Donne legate da vincoli di sangue: cioè tutte le figlie, sorelle, nipoti dei Signori di FerraraDonne legate da vincoli di matrimonio: cioè tutte, o quasi, le Dame andate in sposa agli EstensiDonne legate da vincoli d’amore: cioè tutte le cortigiane, e furono tante, che legarono il proprio nome, e non solo, alla Casata d’Este.Fatto questo ci siamo occupati di alcune di queste donne per ogni gruppo. Quando è stato possibile si è cercato di completare la documentazione dando un volto, scegliendo un aneddoto che ne precisasse il carattere o il destino, e segnalando un luogo (Delizia, Palazzo, Giardino o Castello) particolarmente amato o legato alla loro storia personale. Infine abbiamo realizzato un percorso urbano per vedere con i nostri occhi alcuni luoghi emblematici di questo nostro argomento, intersecando anche l’allestimento: "ESTENSI: IL RINASCIMENTO ATTRAVERSO I SENSI" ospitato in tre famose dimore estensi.
  • Erbari

    Stanza allestita dai Curatori del Museo. STORIA DEGLI ERBARI La storia degli erbari, pur essendo principalmente legata alla nascita degli studi di Botanica http://it.wikipedia.org/wiki/Botanica, trova le sue origini nel bisogno che gli uomini hanno avuto sin dall’antichità di ri-conoscere le piante utili alla medicina. Infatti già gli antichi greci e romani scrissero trattati sulle piante indicando caratteristiche e proprietà curative a cui talvolta venivano aggiunti disegni o vere e proprie tavole illustrate con rappresentazioni dell’esemplare o parti di esso. Il più antico di questi cosiddetti erbari figurati fu realizzato dal greco Teofrasto http://it.wikipedia.org/wiki/Teofrasto, e si intitola Historia Plantarum. Purtroppo gran parte degli antichi testi botanici e medici contenenti erbari figurati sono andati perduti.Tra quelli che ci sono pervenuti, invece, famoso è il trattato medico naturalistico redatto dal celebre scienziato greco Dioscoride Pedanio http://it.wikipedia.org/wiki/Dioscoride, che a lungo visse a Roma sotto l’Imperatore Nerone. L’opera, De Materia Medica, in cui vennero classificate circa 600 specie di piante, ebbe grande successo e fu in tutto il mondo antico importante testo di riferimento fino al tardo medioevo.Cosicché, anche se l’originale non ci è pervenuto, numerose sono le copie e traduzioni conservate nelle biblioteche.
  • Giardini

    Stanza a cura della Classe III della Scuola Elementare G. Leopardi di Ferrara. GLI ESTENSI E I GIARDININon esiste altra Signoria rinascimentale in Italia che abbia curato ed, è proprio il caso di dirlo, coltivato così assiduamente la passione per il giardino, come e quanto fecero gli Estensi.Pari solo, in questo, agli amati francesi, non vi fu luogo legato alla Casata Estense che non avesse un giardino: giardini esterni, interni, pensili, acquatici persino giardini dipinti e forse, anche, letterari. Varie anche le destinazioni d’uso: dai più utili Giardini dei Semplici, ai monacali Horti Conclusi, ai Giardini che ospitavano Allestimenti Teatrali e financo Naumachie, a veri e propri piccoli Bioparchi, a Giardini per così dire “dedicati” come quelli del Duca e delle Duchesse, a Giardini del silenzio e della meditazione e per finire a Gradini Virtuali. Varie anche le singole componenti di ciascun giardino che, aderente all’ideale rinascimentale ospitava giardini segreti, labirinti, pergole, giochi d’acqua, aiuole, strutture architettoniche, orangerie e, talvolta, perfino grotte. L’ALLESTIMENTOLavorare sul tema dei Giardini Estensi non è stato semplice soprattutto per la gran quantità di materiale reale e “virtuale” a disposizione. All’inizio quindi si è deciso di capire bene che cosa è un giardino e per farlo siamo partiti dalla sua storia, anzi dalle sue tracce più antiche e per farlo ci siamo documentati in rete http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_981524624/Giardino.html http://www.smsmariamaltoni.it/cartellasalva/Classi/Il_Giardino20042005/Indice_Capitoli.htm http://brunelleschi.imss.fi.it/giardinoantico/indice.html .Successivamente abbiamo approfondito il concetto di Giardino Rinascimentale: com’era strutturato, chi lo faceva realizzare, dove si trovava, etc. Fatto questo abbiamo elencato in classe tutte le componenti di questo tipo di giardini e ci siamo un po’ messi a giocare, raccogliere, creare. Quindi abbiamo cercato tutte le informazioni sia da libri che da Internet sui Giardini Rinascimentali Ferraresi e abbiamo fatto un elenco di tutti quelli creati dagli Estensi. Infine abbiamo verificato quali esistono ancora, quali sono in rovina e quali non esistono più e in questi ultimi due casi se fosse possibile trovare indicazioni di come erano.Da tutto questo lavoro sono nate alcune schede e qualche ricostruzione e percorso che esponiamo in questa stanza; ma anche la voglia di visitare uno di questi giardini “ritrovati”: Il giardino della Delizia del Verginese a Gambulaga, cosa che abbiamo fatto e di cui vi parleremo.
  • Memoria

    Stanza a cura della Classe IIIa della Scuola Elementare A. Manzoni di Ferrara. GLI ESTENSI E LA MEMORIA Quale fosse il significato che questa grande dinastia dava al concetto di memoria non ci è dato di conoscerlo direttamente. Possiamo però cogliere qualcosa soprattutto attraverso le tracce che direttamente, o, più spesso indirettamente, gli Estensi ci hanno lasciato della loro presenza. Praticamente ogni lembo del nostro territorio, naturale o antropizzato, reca memoria sia dell’Epoca Rinascimentale che della Corte Estense e numerosi sono gli strumenti che ci possono aiutare a ricostruire molti aspetti di questa “Memoria”. L’ALLESTIMENTOInnanzitutto, per lavorare su un tema così difficile come quello della “memoria”, è stato necessario chiarire il significato della parola stessa. In seguito abbiamo cercato di evidenziare tutti i settori in cui era possibile rintracciare questa Memoria degli Estensi ed individuare tutti gli aspetti attraverso i quali essa si era materializzata. A questo punto potevamo cominciare ad elencare tutti i modi che ci venivano in mente per recuperare questa memoria, evidenziando sia casi in cui questo processo di recupero è gia stato effettuato o è in corso, sia quelli in cui non è ancora stato realizzato nulla (almeno allo stato delle nostre conoscenze) e per i quali abbiamo avanzato qualche proposta più o meno fantasiosa…Infine abbiamo trasposto questa sorta di mappa della memoria sulla carta, rigorosamente topografica!, lasciando a ciascuno la libertà di creare il proprio personale percorso alla ricerca delle MEMORIE ESTENSI.
  • Pietre

    Stanza a cura della CLASSE V DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI QUARTESANA GLI ESTENSIMolte e di vario genere sono le testimonianze lapidee (dal latino “lapis” cioè pietra) che gli Estensi e la loro corte, più o meno volutamente hanno lasciato nel territorio ferrarese nel corso degli oltre tre secoli e mezzo in cui vi detennero il potere. PIETRE vs COTTOBasta guardarsi intorno per capire che la presenza di questa materia prima, la pietra, qui da noi nel ferrarese non è per niente comune. Piuttosto questo territorio è famoso fin dall’antichità? per la grande quantità di sabbia e, soprattutto, argilla naturalmente presente nelle zone acquitrinose in particolare del Delta del Po. Questo materiale ha notevolmente contribuito allo sviluppo locale dell’arte della produzione sia di ceramica che di laterizi. Per capire quanto questo sia stato importante anche in epoca rinascimentale basta pensare alla Ceramica graffita estense ma anche ammirare gli splendidi fregi , formelle, rosoni e cornicioni in “cotto” che ornano i portali e le facciate degli antichi edifici ferraresi.Diverso è il discorso sulle pietre quindi, assai più difficili da reperire. La loro presenza non è quasi mai casuale ma sempre fortemente intenzionale, inoltre proprio perché più raro era considerato assai prezioso e, praticamente non si buttava mai via ma si “riciclava” in continuazione…vedremo come.L’ALLESTIMENTOPer realizzare questo allestimento come prima cosa abbiamo fatto un elenco di tutti i manufatti in pietra di un certo rilievo che si possono far risalire all’età rinascimentale o si possono collegare in qualche modo agli Estensi. Poi li abbiamo divisi in gruppi sulla base delle loro caratteristiche e/o della loro provenienza, quindi abbiamo dovuto fare una selezione perché questi gruppi erano davvero tanti e il nostro tempo di lavoro limitato. Fatto questo abbiamo cominciato a cercare informazioni, localizzazioni e immagini, sia nel web che nei testi messi a disposizione per il nostro laboratorio. Infine ci siamo concentrati su dove si possono trovare questi reperti, in modo da creare un percorso per questa specie di “museo diffuso”.
  • Pittura

    Stanza a cura dalla Classe IV della Scuola Elementare A. Manzoni di Ferrara. GLI ESTENSI E LA PITTURANegli oltre tre secoli di signoria ferrarese il Mecenatismo Estense sostenne e diede impulso a moltissime forme d’arte. Tra queste un posto di primaria importanza ebbe sicuramente la Pittura, un’arte che aveva tutte le giuste caratteristiche per dare lustro ai potenti dell’epoca sia in ambito pubblico che in quello privato. Purtroppo è certo che la maggior parte di queste opere sono andate perdute, spesso distrutte con i palazzi e le chiese che le contenevano; tuttavia qualcosa ci è miracolosamente arrivata, magari pesantemente segnata dal tempo, ma ancora capace di farci immaginare l’antico splendore.L’ALLESTIMENTOLavorare sul tema della Pittura Estense ha richiesto sin dall’inizio di fare scelte di percorso abbastanza drastiche, vista la quantità di opere, temi, tecniche, artisti che ha espresso quest’arte; si è quindi deciso di partire esaminando tutti i tipi di pittura testimoniati per l’Epoca Rinascimentale.Dopo questo primo passo abbiamo preferito approfondire la sola tecnica dell’affresco e ci abbiamo un po’ giocato. Quindi ci siamo occupati dei principali cicli di Affreschi Estensi e, per addentrarci in questo mondo fantastico, abbiamo scelto un tema che ci ha molto incuriosito: il tema delle figure misteriose. Ci siamo infatti accorti che, nei più grandi cicli pittorici rinascimentali conservati nelle dimore estensi, sono presenti figure e/o motivi decorativi insoliti e curiosi che, anche se non sembra, la fanno un po’ da protagonisti e questo ci ha davvero appassionato.Così questi personaggi ci hanno fornito il tema guida per la realizzazione di questa Stanza.Purtroppo, per questioni di tempo non abbiamo potuto occuparci di altri cicli pittorici e di altre figure misteriose, ve le segnaliamo alla fine del percorso, nella speranza che questo tema appassioni anche voi.
  • Uomini

    Stanza a cura dalla Classe V della Scuola Elementare di Malborghetto di Ferrara. GLI UOMINI ESTENSI Chi non ha mai sentito parlare di Borso o di Alfonso II d’Este? A quale ferrarese non è mai capitato di passare per via Azzo Novello o per Viale Ercole I? Chi non si è mai soffermato a guardare la famosa statua equestre di Niccolò III o il Castello Estense voluto da suo padre Niccolò II? Sebbene si possa definire “piccola” sulla base dell’estensione dei suoi possedimenti, la Signoria Estense è stata ed è tutt’ora universalmente nota per lo sfarzo della sua Corte, per l’importanza strategica che rivestirono i suoi territori e le sue alleanze, per l’attenzione, la cura e il controllo delle proprie terre, talmente permeate di vestigia di questi Principi Rinascimentali da essere proclamate dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”.Eppure non sono altrettanto noti i volti di questi Uomini, né le loro storie sono mai state narrate da un punto di vista personale, solo per eventi: nascite, salite al potere, guerre, matrimoni, morti…Questa è la sfida che abbiamo accettato: e cioè tentare di scoprire il lato umano di questi potenti Signori.L’ALLESTIMENTOCome potete immaginare il materiale a disposizione sui Principi Estensi è molto e molto vario, sia in rete che nei testi scritti. Il problema era quindi di dare un preciso “taglio” alle nostre scelte possibilmente cercando di essere originali ma al contempo per quanto possibile rigorosi dal punto di vista dell’informazione. Molti sono anche i links che segnaliamo per dare a ciascuno la possibilità di espandere, approfondire e personalizzare la propria visita. Come per ogni storia che si rispetti anche la nostra inizia con un “c’era una volta” attraverso cui abbiamo tentato di tracciare il percorso che ha portato gli antenati degli Este in Italia. Poi abbiamo tentato di realizzare sia una Cronologia Estense che un Albero Genealogico ristretto, quest’ultimo, ai soli Este che governarono Ferrara. Poi abbiamo pensato di “alleggerire” la storia di ciascun Principe leggendovela. Il risultato è certamente amatoriale ma speriamo apprezzerete il tentativo. Quindi abbiamo allegato una Galleria di Ritratti rielaborati da noi, e una breve sintesi della vita di Corte così come l’abbiamo tratta dalla documentazione storica. Infine, occupandoci degli Estensi più famosi, ci siamo imbattuti anche in moltissimi appartenenti alla Casata che il destino, la storia o le scelte dei potenti hanno tenuto un po’ in disparte: individui vissuti al margine e spesso tragicamente morti. Di alcuni di questi “Estensi minori” abbiamo voluto tracciare una breve nota biografia o un aneddoto che dia testimonianza della loro spesso sfortunata esistenza.
  • Vie

    Stanza a cura della Classe Vb della Scuola Elementare G. Leopardi di Ferrara. GLI ESTENSI E LE VIEConsiderata l’attenzione e la cura che gli Estensi dedicarono al proprio territorio, intensamente bonificando e costruendo un po’ ovunque, non poteva mancare la trattazione del tema delle “strade” nella più ampia delle accezioni del termine. Quindi non solo strade di terra ma anche vie d’acqua e più spesso le due insieme come era uso fare nell’antichità. Inesauribili costruttori ed infaticabili viaggiatori i Signori d’Este erano in continuo movimento all’interno del loro Stato e non vi era mese dell’anno che non prevedesse uno spostamento della Corte Ferrarese in un Castello o in una Delizia. Svariati poi anche i mezzi: dai veloci viaggi a cavallo di docili giumente e focosi destrieri, alle sontuose carrozze; dalle maneggevoli chiatte e burchielli trascinate all’allaggio fino addirittura alla Barca del Principe, il cosiddetto Bucintoro. E non mancavano neanche i famosi pellegrinaggi a cui più di un Este, volente o nolente si sottopose, talvolta anche a piedi. L’ALLESTIMENTOCome punto di partenza per allestire questa nostra Stanza delle Strade abbiamo cominciato a cercare informazioni. Anche in questo caso non siamo riusciti a trovare trattazioni specifiche sul tema delle “Strade Estensi” ma moltissimi accenni sono fatti in molti libri, articoli e siti internet che trattano altri temi del Rinascimento e della Storia Estense. Allora abbiamo pensato che l’allestimento poteva essere organizzato in forma di archivio ragionato di tutte queste informazioni. Dove si sono create le condizioni abbiamo anche cercato di sviluppare in maniera personale specifici argomenti.

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