I decori

Ultimo aggiornamento della pagina: 13/12/2008

Se la varietà delle forme della Ceramica Graffita Estense non si può dire di particolare rilievo, al contrario i tipi di decori sono numerosissimi e molto vari...

Solitamente le parti decorate erano quelle a vista, cioè quelle che si potevano vedere quando l’oggetto era nella sua posizione normale, anche se in qualche caso come essa poteva risultare meglio riconoscibile con l’oggetto in posizione capovolta.
A seconda dell’oggetto da decorare si poteva dipingere su tutto il corpo ceramico (si risparmiava solo il piede che però spesso conteneva il marchio della Bottega del ceramista) oppure in prossimità di imboccature e tese o ancora all’interno di un “emblema” detto anche “medaglione” posto sul corpo del vaso (se si trattava di una forma chiusa) o sul suo fondo  (se invece era una forma aperta).

I MOTIVI DECORATIVI sono stati suddivisi da noi in:

Decoro a motivi geometrici: stelle, spirali, cerchi, triangoli, rombi meandri, graticci, linee parallele…

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Decoro a motivi vegetali e floreali: il più diffuso con foglie, tralci, palmette, cespugli e più raramente alberi, frutti e fiori

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Decoro a motivi animali: solitamente presente entro emblema o medaglioni si possono trovare animali reali come cani, lepri, conigli, colombe, pavoni, cerbiatti, cavalli, cinghiali etc, ma anche animali fantastici come l’unicorno, il drago, l’ippogrifo etc.

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Decoro con figure umane: sempre in posizione centrale, le figure umane sono abbastanza diffuse e possono essere sia individui singoli: giullari, putti, cortigiane, danzatrici, suonatrici, etc oppure gruppi di due o più persone quali ad esempio innamorati, dame e cavalieri in corteo, che giocano, che danzano, che leggono etc.
Decoro con ritratti: un po’ meno diffusi, o forse semplicemente meno riconoscibili per noi quando non abbiamo altre immagini da confrontare, la categoria dei ritratti presenta alcuni volti  simili a quelli nelle opere dei pittori ferraresi del rinascimento; prime fra tutte gli affreschi del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia.

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Decoro con immagini allegoriche, simboli e “motti” (cioè modi di dire e/o proverbi): rientrano in questa categoria i già citati emblema con le imprese estensi: paraduro, unicorno, ramo spezzato, ruota, granata “svampante”...solo per citarne alcuni; altre immagine sono quelle religiose come l’agnello mistico, la mano benedicente, il simbolo IHS, la croce etc. alcuni motti poi si possono accompagnare alle immagini o essere inseriti in elaborati cartigli (cioè: etichette) come il famoso motto di Alfonso II “Ardet Aeternum” oppure il celebre motto ariostesco “pro bono malum”.

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