La rappresentazione naturalistica

Ultimo aggiornamento della pagina: 12/12/2008

A partire dall’epoca antica molte sono le fonti iconografiche che ci tramandano immagini dal mondo botanico…spesso si tratta di raccolte di disegni molto fantasiose delle piante conosciute, con il nome in volgare (cioè nella lingua parlata dallo studioso), le modalità di raccolta, le parti da utilizzare, i loro impieghi in medicina o, perché no, in cucina. Tuttavia sia la classificazione* che, soprattutto, le rappresentazioni spesso risultano del tutto soggettive e basate più sull’aspetto fantastico o il potere medicamentoso della pianta che non sul suo aspetto reale.

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(immagini fantastiche tratte da erbari medioevali e rinascimentali)

Famoso è il caso della Mandragora, pianta che da sempre, a causa della forma delle sue radici, ha scatenato l’immaginazione di medici, botanici, alchimisti e scrittori (N. Machiavelli in primis ma anche J.K. Rowling, la “mamma” di Harry Potter):

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(Mandragora (Mandragora officinarum) da antichi erbari e manoscritti)

Nel rinascimento si fa un passo in avanti verso una corretta e riconoscibile riproduzione delle specie botaniche con l’introduzione della pratica della “Ectypa plantarum”, ovvero della stampa con l'ausilio di una matrice naturale, cioè la pianta stessa.

 
foglialeo.jpgTale tecnica viene descritta anche nel Codice Atlantico http://it.wikipedia.org/wiki/Codice_Atlantico di Leonardo da Vinci, e si ottiene cospargendo con un composto di nerofumo, petrolio e piombo bianco la superficie della pianta che, pressata tra due fogli, ne rilascia la propria impronta. In alternativa, si può impregnare il campione con un colorante e poi “imprimerlo” su fogli di carta.

(L. da Vinci: “impronta” di salvia.
Dal “Codice Atlantico”)

La riproduzione “ad impronta”, benché tutt’ora molto usata per creare disegni, stampe su tessuti, etc., per quanto riguarda la realizzazione di erbari non ebbe grande diffusione, e si esaurì nel corso del XVIII sec. sia per la scarsa affidabilità dell'impronta lasciata sulla carta, sia per la complessità e gli inconvenienti della stessa tecnica al confronto con i tradizionali metodi di stampa che nel frattempo si erano diffusi.

soffitti.jpgFra i vari tipi di riproduzione vegetali su ceramica,  legno, pietra, etc., molto interessanti risultano quelli dei cosiddetti  “Erbari a parete o a soffitto” ovvero pitture abbastanza fedeli di specie botaniche su pareti e/o soffitti presenti in Chiese o Palazzi.

* Solo a partire dal settecento con la fondamentale figura del botanico svedese Carlo Linneo (Carl von Linné), la ricerca scientifica sul mondo vegetale si è sviluppata moltissimo, specialmente per quanto riguarda la classificazione delle piante (tassonomia botanica). Nei suoi studi Linneo affermava che le specie vegetali come ogni altro essere vivente potevano essere identificate e descritte a partire dal genere e la specie, mentre prima si doveva ricorrere a perifrasi impossibili da ricordare. Tale sistema classificatorio, riveduto ed aggiornato, costituisce ancora oggi il fondamento della classificazione del regno vegetale (e non solo).


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