Ecco un prospetto dei principali Musei ed Antiquarii (Raccolta di materiale archeologico allestita sul luogo stesso del ritrovamento) presenti a Ferrara e località vicine, con indirizzi reali e virtuali…
http://www.artecultura.fe.it/index.phtml?id=72
http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Schifanoia
http://www.eca.ferrara.it/it/palazzo_schifanoia.html?PHPSESSID=2d5fa541cec05709f49d8a38efde797e
Questo importante museo ospita una delle più significative esposizioni di materiale archeologico proveniente in parte da collezioni, in parte da scavi urbani ed extraurbani; quindi particolarmente mirato alla ceramica rinascimentale. Riallestito in anni recenti, il percorso espositivo si sviluppa a partire dal piano terra. Noi lo abbiamo visitato, è stata una bella esperienza che ha consentito di vedere dal vivo e non solo virtualmente i colori vivi e brillanti della Graffita Estense, di capire come sono in realtà le sue forme, di apprezzare i bellissimi decori. Ne abbiamo ricavato tante emozioni e nuove storie da raccontare. Consigliamo a tutti, in special modo ai ragazzi delle nostre Scuole Elementari, di fare una visita…per poter aprire una piccola finestra del tempo e gettare uno sguardo su oggetti e modi di vivere magari molto vicini nello spazio (i reperti provengono dai cortili, dai palazzi, dalle piazze della nostra città), ma lontani molti secoli!
www.archeobo.arti.beniculturali.it/mostre/chiozzino.htm
www.archeobo.arti.beniculturali.it/chiozzino_fe/chiozzino_97.htm
www.archeomedia.net/articolo.asp?strart=3164&cat=Restauri+e+Recuperi
L’esposizione permanente di materiali rinvenuti nell’area del “Chiozziono”* propone una particolare e nuova forma di “Antiquarium” cioè di materiali esposti in loco. Infatti, dopo lo scavo archeologico realizzato prima della costruzione dell’omonimo residence, si è pensato di proporre l’esposizione di parte dei reperti rinvenuti nell’edificio stesso. Potrebbe essere un interessante primo passo per la realizzazzione di un “Museo Urbano Diffuso”, che valorizzerebbe non solo la storia, ma anche l’archeologia e l’urbanistica della nostra città.
Questa esposizione assume ulteriore valore anche come testimonianza della produzione della Ceramica Estense tarda. Infatti i rinvenimenti sono per la maggior parte da collegare ad una fornace seicentesca, attiva nelle vicinanze.
* A quanto pare poi anche in seguito la zona conservò questa destinazione d’uso, come prova la ciminiera in cotto restaurata in situ (cioè sul posto) quale testimonianza di archeologia industriale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Archeologia_industriale
Anche il nome “Chiozzino” ha una curiosa storia alle spalle andate a leggerla!!!
www.liceoariosto.it/promozione/PPS/PFIII%20Bacchelli%20Il%20mulino%20del%20Po.pps
it.wikipedia.org/wiki/Delizia_di_Belriguardo
www.archeobo.arti.beniculturali.it/ferrara/area.htm
www.ibc.regione.emilia-romagna.it/h3/h3.exe/amuseier/
La bella Delizia Estense del Belriguardo meriterebbe almeno una visita per ogni “tema” che tratta e ospita nella sua bella struttura: come prima cosa per la bellezza paesaggistica ed architettonica della delizia e del suo ritrovato giardino (se andate sulle foto aeree di google maps potrete ammirarne le tracce sepolte!); come seconda per il meraviglioso Antiquarium che ospita importanti reperti di epoca romana e tardo antica dell’antico Vicus Avethia; come terza per gli splendidi affreschi della Sala della Vigna; la quarta infine per la bella collezione di reperti ceramici rinascimentali ospitati proprio in questa sala (come dire: “due piccioni con una fava”). In particolare si segnala una interessante “vetrina didattica” in cui sono descritte attraverso gli oggetti, le fasi di lavorazione della Ceramica Estense.
Altre raccolte dal territorio
Altre raccolte di reperti della Ceramica Estense sono presenti in alcune località della provincia come:
www.comune.bondeno.fe.it/index.php?pg=177
www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it/index.php?it/129/abbazia-di-pomposa-e-museo-pomposiano
Vogliamo citare qui un caso in cui ci siamo imbattuti e che, anche se riguarda marginalmente la Ceramica Estense, ci ha molto incuriosito. Si tratta delle ceramica architettonica inserita nei muri del complesso dell’Abbazia di Pomposa. Sono piccole coppe dipinte e invetriate, chiamate dagli esperti “bacini”; la maggior parte risale al medioevo ma alcune, a quanto pare furono sostituite nei secoli successivi, a partire appunto dal rinascimento.
http://www.comune.castelnovobariano.ro.it/museo/index.htm
Seppure al di là dal Po, in provincia di Rovigo, un’importante testimonianza dei traffici rinascimentali di Ceramica Estense è stata rinvenuta nel sito di Torretta, nei pressi di Castelnovo Bariano.
In questa sede comunale è ospitato il Museo Civico Archeologico, che, nella sezione medioevale, ospita una considerevole collezione di Ceramiche Rinascimentali, tra le quali spicca una bella coppa decorata “da una sfilata di donne e cavalieri, nel cui ritratto principale sembra riconoscersi Borso d'Este, duca di Ferrara”.
Abbiamo anche trovato notizia di “una delle più ampie e importanti collezioni private di ceramiche tardomedievali e rinascimentali dell'area padana centro-orientale, in buona parte di origine ferrarese” acquistate da La Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara agli inizi del XXIà secolo. Abbiamo letto che il materiale venne presentato nel 2004 in occasione di una mostra a Palazzo Crema attualmente però non ci risulta sia esposto al pubblico, per chi volesse informazioni
www.fondazionecarife.it/rivista/servlet/Controller?gerarchia=02.03.02.21.01.13
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